E' risaputo che i paladini dell'aborto si spendano non tanto per la libertà della donna (una mistificazione della sua libertà, tra l'altro) ma più per il business che vi sta dietro. Finché ovviamente non vengono scoperti. E' così accaduto che il noto medico abortista del Maryland, Steven Chase Brigham, ha definitivamente perso la sua licenza medica. Era stato sospeso dal Consiglio dei medici del Maryland dopo che diverse denunce erano state presentate contro di lui. Brigham, riporta LifeNews, ha infatti gestito un sistema illegale di aborto (ma molto redditizio) oltre le 36 settimane nel centro abortisto del New Jersey. Gli è anche accaduto di ferire gravemente una donna durante un'operazione abortiva ma ha evitato di chiamare l'ambulanza per non richiamare l'attenzione verso il suo centro abortivo, l'American Women's Services. Le autorità hanno fatto irruzione nel centro di Brigham e hanno scoperto i resti di 35 bambini abortiti tardivamente inseriti in grandi vasi di vetro. Un portavoce del mondo pro-life, Cheryl Sullenger, ha dichiarto che «il caso Brigham è solo un esempio in un settore dove questo tipo di comportamento è la norma e non l'eccezione. Dobbiamo ancora trovare un abortista che non viola la legge». Assieme al suo centro ne sono stati chiusi altri quattro per violazioni simili e anche diversi suoi collaboratori si sono visti sospendere definitivamente la licenza medica.
Informiamo anche che a Chicago, un noto sostenitore pro-life, Joe Scheidler, è da tempo diventato un bersaglio degli attivisti pro-aborto. Nei giorni scorsi, riporta LifeNews, la sua casa è stata vandalizzata. E' accaduto nel mezzo della notte, verso le ore 2:00. Una delle sue finestre è andata in frantumi a causa del lancio un mattone, accompagnato da una nota minacciosa: «Noi siamo pazze femministe che distruggeranno le vostre idee sessiste». Nel messaggio compare anche un segno anarchico e alcuni scarabocchi in una scrittura infantile (qui è possibile vedere la finestra rotta e il messaggio). La nota continua: «P.S.: Ho avuto un aborto e nessuna legge potrà mai fermarmi». Ricordiamo che il manifestante pro-life, Jim Pouillon fu ucciso l'11/9/09 fuori dalla scuola superiore di Owosso, Michigan per gli stessi motivi. L'8/9/10 una leader abortista, Linda Mansueto, ha inscenato un finto "allarme bomba" nella sua clinica abortista, con l'intenzione di diffamare i sostenitori pro-life. Subirà a breve una causa federale per "informazione false e fuorvianti all'autorità" (vedi Ultimissima 21/10/10).
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