domenica 1 novembre 2009

Risposte: perché la Fede non nasce dalla paura della Morte

Ringrazio per i commenti positivi ricevuti e mi concentro esclusivamente su quelli negativi. L'articolo di riferimento è:
Perché la fede non nasce dalla paura della morte.
  • Exnoglobal mi scrive: "Vedi, il punto è questo. La verità la conoscerai solo dopo la tua morte, se sarai in uno stato che ti permetterà di conoscerla....fino ad allora ci puoi solo credere."

    1. Anche se non c'entra molto con il post che ho scritto, ti rispondo. Dici: la verità la conoscerai solo dopo la tua morte. Questa è un'affermazione certa, convinta. Ma io ti chiedo: come fai a sapere che questa affermazione è la verità? Sei tu che mi dici che la verità delle cose non si può conoscere...allora non puoi mai affermare niente di certo?? Spero che tu ti accorga da solo che è un'assurdità.
      Sbagli poi nel contrapporre il credere al sapere. Cioè, secondo te, credere non equivale a consocere, a sapere con certezza. Questo è l'errore per cui gli uomini di oggi sono così confusi! Ti dimostro con un semplice esempio che credere, avere fede, coincide col conoscere con certezza la verità delle cose: Torni a casa dal lavoro, ti chiama tua mamma e ti dice: "Sai, Exnoglobal, che ieri sera tua sorella è stata ricoverata per un'appendicite?". Io ti chiedo: credere a quel che ti dice tua madre equivale a non conoscere le cose come stanno? No. Quello che ti dice, se te lo dice, è vero. Eppure tu non potendo verificarlo (perchè magari è scarico il cellulare), sei comunque certo che è vero! Te l'ha detto tua madre! La stessa cosa è rispetto alla presenza di Dio, un uomo incredibile, eccezionale, ha detto: Io sono Dio. Comunque, la fede è un metodo di conoscenza certa.

  • Su questo punto un altro utente è molto confuso.
    Il Censore mi scrive:"Tutti sono d'accordo che è razionale credere a qualcuno che sia testimone attendibile, non tutti definirebbero questa "fede".(Seguono un elenco di esempi in cui viene affermato che credere a una persona non significa fidarsi di essa ma sarebbe stimare la sua conoscenza..(mah!)

    1. Ancora una volta non si conoscono i significati di ciò che si vuole giudicare: andiamo allora alla voce "Fede" dell'encicolpedia Wikipedia e cosa leggiamo (potete fare voi la prova): "La parola fede è propriamente intesa come il credere in concetti, dogmi o assunti in base alla sola convinzione personale o alla sola autorità di chi ha enunciato tali concetti o assunti, al di là dell'esistenza o meno di prove pro o contro tali idee e affermazioni"
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  • Continuando con Exnoglobal, egli aggiunge: "Io non ho paura di morire, che è la condizione ultima di tutti, ho paura di non vivere adesso".
    1. Dici una bellissima cosa. Però non è possibile non aver paura della morte. Magari tu non hai paura della tua, ma sicuramente hai paura e temi che -lo dico solo come esempio-un tuo caro muoia. Della morte si ha paura.
      La cosa bellissima è: "ho paura di non vivere adesso". Giusto! Ma chi rischia di non vivere adesso? Cioè di non gustarsi la vita? Non vive pienamente chi non riconosce il significato ultimo di quel che vive, infatti una cosa, un oggetto ad esempio, lo si gusta se si capisce il suo scopo, il suo significato. Per questo solo l'uomo che riconosce la Presenza di Dio con certezza assume un volto, diventa protagonista della sua vita perchè ne riconosce il senso(non cito, per non allungarmi, le testimonianze di innumerevoli personaggi (poeti, scrittori, attori ecc..)che hanno testimoniato questo dopo la loro conversione).

    1. Purtroppo alla fine del commento scrive: "Più prove si portano e più si nega la fede nella sua esistenza".
      Ma come? Più prove si portano e più si nega l'esistenza??
      Cioè, più l'uomo rende ragione di una cosa e più dimostra che essa non esiste? E'come dire: "Più gli archeologi ci danno prove, ci dimostrano, che i dinosauri sono esistiti e più negano la loro presenza...capisci perchè dico che l'uomo è confuso?!
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  • Rokkok mi scrive: "Ho letto l'articolo e non mi pare che si sia dimostrato che la fede non nasce dalla paura della morte...".

    1. Proverò ad essere ancora più chiaro: la morte non fà scattere la fede in Dio perchè la fede in Dio nasce da un fatto avvenuto 2009 anni fa, cioè quando un uomo ha detto: "io sono Dio". Lì si è posto per la prima volta il problema della fede, non l'ha creata l'uomo: credere o non credere? (non affronterò qui la razionalità del credere). Il non aver paura della morte è una delle conseguenze: uno crede perchè sperimenta che essere cristiano (riconoscere Cristo) è conveniente, umanamente parlando, ora. La paura della morte poi non sparisce affatto, rimane, seppur in minor modo, come reazione istintiva. E' inevitabile. Come è inevitabile che tu per un attimo possa non fidarti di tua madre, l'uomo è questo.

    1. Poi dice: "La fede non è un metodo di conoscenza, ma è un principio di carità. Se ti dico "Ieri con mio cugino sono andato a sciare" tu assumi per buono che veramente ho un cugino e non ti metti a contestarmi quest'affermazione (inoltre potresti sempre fare verifiche)".
      Perfetto. Ma cosa c'entra la carità??? Il "prendere per buono" è sinonimo di fidarsi o di essere caritatevoli? Prendi per buono quello che ti dicono i tuoi amici, per carità nei loro confronti o perchè hai sperimentato che è ragionevole fidarsi?
      Come vedi, questo è il risultato del non conoscere il significato delle parole che si vogliono giudicare...hai comunque dimostrato, anche se con un pò di confusione, la ragionevolezza della fede come metodo di conoscenza, e ti ringrazio. Io "assumo per buono", cioè mi fido di ciò che un mio amico mi dice ("sono stato a sciare"). Sono certo come se lo avessi visto con i miei occhi, ho conosciuto con certezza una cosa senza averla vista, soltanto fidandomi. La fede è un metodo di conoscenza!

    1. Chiude poi, secondo me, andando ancora più in confusione: "Inoltre due realtà storiche come Cesare e Gesù Cristo sono vere perché tutti coloro che hanno indagato su di loro si sono trovati d'accordo nel ritenerli tali... la fede entra allorquando affermo che il secondo è figlio di Dio, non quando affermo che ha avuto coordinate spaziali e temporali...".
      Ti sei accorto che dici cose giuste utilizzando i nomi sbagliati? Come fai a ritenere vero che Giulio Cesare o Gesù Cristo siano realmente esistiti? Ti devi fidare di chi ha indagato su di loro (come dici tu)!! Non potendo viaggiare nel tempo, ti devi fidare, devi usare la fede, il metodo della fede: cerchi sui libri di storia (cioè ti fidi di chi li ha scritti), chiedi ad uno storico (ti fidi di lui), fai esperimenti al carbonio (ti fidi dei risultati), cerchi su Wikipedia (cioè ti fidi di chi ha scritto)ecc...la fede, come vedi, è ragionevole perchè è un metodo di conoscenza dell'uomo, infatti fidandoti conosci le cose (in questo caso la storia) e arrivi alla verità essendo certo allo stesso modo di quando le cose le vedi con i tuoi occhi. Vedi quanta confusione c'è sulla fede??
      Si pensa che il fidarsi sia un di meno che vedere con i propri occhi! Ma è sbagliato: se fosse così tu dovresti alzarti dalla sedia su cui sei seduto perchè non hai visto che materiale ha usato il falegname che l'ha costruita e perciò, seguendo quel che dici tu, non puoi essere certo che la sedia regga il tuo peso! E' assurdo! Non puoi fare altro che usare la fede: devi fidarti di chi l'ha costruita...