Sembra quasi che Dio sia per loro un'ossessione (e infatti è proprio così), come dimostra la vita di Richard Dawkins dedicata inutilmente alla dimostrazione dell'inesistenza di Dio e al tentativo di convertire all'ateismo.
Dico inutilmente perché l'ha affermato lui stesso al Corriere della Sera prima di andare in pensione: "Ho fallito" (vedi qui).
Più si affannano contro Dio e più dimostrano, così, la Sua esistenza e la Sua enorme attualità.
L'ateismo moderno nasce nel '900 dopo il boom dell'evoluzione scientifica in cui alcuni uomini hanno creduto di poter essere Dio. Ma, evidentemente accortisi di non riuscire a metterLo da parte neanche con la scienza, hanno cominciato a ribellarsi (vedi qui le posizioni della ragione di fronte al Mistero).
La loro ragione si ribella, invece di essere umile, perché riconoscendo Dio capisce di non poter misurare tutto:
avete mai visto i bambini che fanno i capricci?
Gli atei desiderano fare una breccia nel muro (come ho sentito di recente da Raffaele Carcano -segretario della UAAR-), ma la breccia giustifica l'esistenza del muro, e quindi Dio.
Gli atei moderni si sbattezzano, ma è proprio sbattezzandosi che dimostrano di credere al valore cattolico del Battesimo, altrimenti non avrebbe ragione essere contro un pò d'acqua fresca sulla testa e a una bella cerimonia di famiglia. Nasce così la barzelletta: "Sai come si sbattezzano quelli della UAAR?" "Con il phone".
Gli atei moderni fanno una fatica enorme per smentire Dio, impiegano le loro giornate sui blog a pubblicare articoli contro Dio, ore e ore, tempo su tempo per scrivere libri su libri, per promuovere l'ateismo nelle università, notti intere a spulciare gli archivi per cercare di estrapolare le contraddizioni della Chiesa e dei Papi, lunghi weekend sottratti alla famiglia per partecipare ai seminari e convegni della UAAR ad imparare filastrocche contro Dio e il cristianesimo e ad ascoltare, per ore, frasi frustranti, dettate dal capriccio e senza attendibilità, del tipo: "Non abbiamo nessuna verità e nessuna verità c'è, non possediamo nessuna certezza, non vogliamo che Dio esista, siamo scheletri che camminano, siamo polvere senza senso e polvere torneremo, siamo condannati a morte dal giorno della nascita, tutto l'amore per il destino e la felicità dei nostri figli è originato da fredde reazioni chimiche organiche, la passione per il destino di nostra moglie è puro istinto sessuale e animale per il mantenimento della specie, siamo parentesi tra il "non c'ero" e il "non ci sarò", siamo solo scimmie nude, tutta l'esigenza di bene, di senso e di felicità che abbiamo nel nostro profondo è solo immaginazione, è frutto di preadattamenti all'ambiente, altro non siamo che recipienti di razionalità senza scopo, siamo ammasso di cellule ribelli ecc...".
Poi però scrivono sugli autobus e sui cartelloni pubblicitari: "Dio non c'è, goditi la vita". Goditi la vita????
Cito alcune frasi di Vittorio Sgarbi: "Voi non siete atei, siete religiosi! I veri atei non sono quelli "contro" Dio, sono i "senza" Dio. Gli atei veri se ne fregano di Dio, se ne sbattono le pa..le di Dio, non tentano di negarlo".
Queste frasi sono state pronunciate durante Domenica Cinque (programma di Canale 5) dopo che Isabella Cazzoli, membro della UAAR, (Unione Atei Agnostici Italiani) ha ripetuto la filastrocca imparata ai seminari sopracitati.
Vittorio Sgarbi (scrittore e critico d'arte) la interrompe intervenendo a suo modo (anche contestabile se volete: "sei una capra ignorante") e ridicolizzandola, affermando però una verità sempre più evidente: l'irrazionalità atea.
L'ateismo moderno è irrazionale proprio perchè è contro Dio, e non indifferente ad esso.
Questo essere contro dimostra palesemente che Egli c'è.
Nessuno, infatti, è contro o cerca di dimostrare l'inesistenza di Babbo Natale, di Cappucetto rosso, dei fantasmi o delle fate turchine immaginarie.
- Ecco il video di cui parlo (ringrazio mia sorella per la segnalazione), in cui Sgarbi insegna alla UAAR cosa vuol dire essere atei: (clicca qui).
Attenzione: non ho rancore per nessuno, tanto meno per chi si professa ateo e vive la sua vita coerentemente con la sua scelta.
Anzi, stimo di più queste persone che i finti credenti, credenti opportunisti o "cattolici adulti".
Non nego, però, di provare un certo fastidio per chi invece si proclama "orgogliosamente ateo" e vive la sua vita da religioso fanatico.
Chiudo con una frase del grande Gilbert Chesterton:
"Uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell'umanità, finiscono per combattere anche la libertà e l'umanità pur di combattere la Chiesa". (Ortodossia, 1908)
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