- Tesi dell'ateismo:
La fede, il credere in Dio, è una risposta irrazionale dell'individuo alla consapevolezza della morte.
"La fede in Dio costituisce soltanto una difesa consolatoria contro la morte dei propri cari e l'angoscia per il nostro destino di mortali tramite l'invenzione di un "aldilà" inesistente.". (Mainardi, presidente onorario della UAAR-Unione Atei Agnostici Razionlisti, in L'animale irrazionale, pag. 3; 137-138)
- La tendenza a bollare la fede cristiana come prodotto dell'ansia degli individui generata per esorcizzare la morte è uno dei temi più abusati dell'ateismo, che ha visto il celebre psicanalista Sigmund Freud uno dei più convinti sostenitori (vedi Totem e tabù, Newton Compton, Roma 1993). Mainardi parla poi della fede come equivalente ad un sentimento o sforzo, e invece non è affatto così: la fede è un metodo di conoscenza dell'uomo (anzi, è il metodo di conoscenza più utilizzato), per cui non è irrazionale ma totalmente ragionevole. La fede, il fidarsi di qualcuno non è affatto irrazionale se questo qualcuno è un testimone credibile. (vedi qui.)
Quella di Mainardi è una tesi, quindi, non originale e anche affrettata poichè pretende di giudicare la fede, senza sapere cosa essa sia. Avendo però avuto un discreto successo, val la pena prenderla in considerazione.
- Dimostrazione sintetica della non veridicità della tesi.
- La fede non è una creazione dell'uomo perchè è un metodo di conoscenza che l'uomo utilizza: l'uomo conosce fidandosi di altri (pensate alla storia...)
- La fede in Dio non è creata dall'uomo come reazione di paura alla morte perchè la fede in Dio nasce dopo un fatto storico.
- Come nasce la fede? La fede nasce all'esterno dell'uomo, cioè esso si "fida" di un fatto che è avvenuto 2000 anni fa, (così come si fida dei fatti legati a Giulio Cesare, anch'esso vissuto 2000 anni fa): un Uomo ha vinto la morte.
- La presenza e la resurrezione di Gesù sono documentate da tantissime fonti cristiane e non, prodotte da chi ha preso parte direttamente agli eventi e dagli gli storici di allora (vedi link in basso). Le fonti cristiane sono assolutamente attendibili storicamente (vedi link in basso).
- Un'altra dimostrazione è che la morte non è vero che smette di far paura dopo aver riconosciuto Dio. La morte rimane comunque paurosa come reazione istintiva, ma viene sconfitta, lenita, ("Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?") appena si riporta l'attenzione e la fede a quell'Uomo che è risorto e ha affermato che chiunque crede in Lui sarà accolto dal Padre allo stesso modo.
- Eventuale contro-risposta Mainardi potrebbe replicare: "Bhe, ci si sta basando su qualcosa che è avvenuto 2000 anni fa. E in fondo non si sa neanche se sia avvenuto".
- Niente di più sbagliato. Come mai Mainardi crede ciecamente che sia esistito Giulio Cesare? Perchè si fida della storia e dei documenti che essa ha prodotto su di lui. Perchè non si fida che Gesù sia esistito? Forse perchè non potrebbe più vendere i suoi libri.
Tantissime fonti cristiane e non cristiane (spesso polemiche con i cristiani, e questo dimostra la loro presenza) prodotte dagli storici di allora, come: Celso, Porfirio, Luciano, Giuliano l’Apostata, Eusebio ecc..sono in nostro possesso e testimoniano l'effettiva reale presenza di Gesù nella storia. Inoltre, Wikipedia alla voce "storia" dice: "Per meglio comprendere il mondo antico le due principali strade percorribili dagli storici sono: le fonti non scritte, studiate dall'archeologia, e le fonti scritte: documenti ed opere letterarie. Le fonti non scritte, e quindi reperti archeologici, sulla effettiva validità storica dei Vangeli, ce ne sono sempre di più, basta guardare le scoperte dei recenti scavi a Gerusalemme che non fanno altro che attestare ciò che è scritto nel Nuovo Testamento (ricostruzione dei luoghi ecc...). Documenti originali del Nuovo Testamento sono stati ritrovati a Qumran e indovinate a quando risalgono? I secolo d.C.
- Dimostrazione scientifica della non veridicità della tesi.
- Gli elementi psicologici e adattativi, i benefici psicologici della religiosità non dimostrano di per sè la sua infondatezza. Anzi, la teoria di sempre più psicologi è quella che l'anelito alla fede religiosa è costitutivo dell'essere umano, proprio perchè il bisogno di credere in Dio risulta presente dalla nascita in ciascun individuo della nostra specie, tanto quanto la necessità di nutrirsi (vedi ad esempio: "Psicologia della religione con antologia dei testi fondamentali, Città Nuova, Roma 2001"). Diventa perciò implicita la presenza di un Ente trascendente in grado di giustificare l'imperfetta natura umana.
- Lo psicologo evoluzionista inglese Barrett si chiede: "Perchè Dio non avrebbe dovuto disegnarci in modo tale da farci considerare la fede nel divino un fatto naturale, presente originalmente nell'uomo?
La semplicità di questo psicologo è disarmante. Infatti afferma ancora: "Anche se la scienza riuscisse a dare una spiegazione convincente sul perchè io credo che mia moglie mi ami, non certo per questo dovrei smettere di credere che ella davvero mi ami". (Dulls, Dio e l'evoluzionismo. Vita e pensiero, Marzo-Aprile 2008, pag.73)Come dargli torto? - Allo stesso modo, se la psicologia ed eventuali scienze riescono a fornire una spiegazione naturalistica del perchè si crede in Dio, di sicuro non per tale ragione diventa insensato e non più giustificato credervi. Il bisogno del divino può essere a buon diritto interpretato (ed è stato effettivamente interpretato) come la griffe del Creatoree impressa nella coscienza stessa della sua creatura.
- Qui: documenti storici e le fonti che attestano l'effettiva presenza di Gesù nella storia.
- Qui: la provata storicità dei Vangeli.
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