- Molto spesso sento dire: "Beato te che hai la fede!" oppure: "Bhè tu la pensi così su Dio perchè hai ricevuto la fede, ma io non l'ho ricevuta, perciò...".
Il non avere fede, insomma, viene usato come giustificazione per mantenere le proprie posizioni.
Altra cosa più strana che sento dire è: "Desidero avere fede ma non ci riesco".Quasi che la fede fosse uno sforzo che uno deve compiere ma non ce la fa, un sentimento da avere, oppure un colpo di fortuna o infine come se fosse un premio che Dio dà a certi uomini rispetto ad altri. Non è così.
- Dio lo si riconosce con la ragione non con la fede.
La Chiesa, ha sempre affermato che il Mistero, Dio, lo si può riconoscere con certezza anche con le sole forze della ragione(vedi esempi come Einteins, Leopardi o più recentemente la conversione di Antony Flew, padre dell'ateismo moderno).Einstein non aveva fede, anche se era un uomo religioso (cioè che riconosceva il Mistero). Per riconoscere Dio non occorre avere fede.
- Cosa serve allora la fede?
La fede, che ultimamente è un dono di grazia, permette di dare un nome a questo Mistero che ci accorgiamo essere presente, e permette di riconoscerlo contemporaneo a noi, cioè presente qui e ora. Ma senza che l'uomo usi correttamente e fino in fondo la ragione, non è possibile che abbia la fede.
" Nessuna risposta (nessun dono di Dio) è utile ad una domanda che non si pone" (Niebur).
- Utilità del percorso che ho scritto.
Come fa l'uomo a predisporsi alla fede, ad impegnarsi realmente con la propria umanità? Usando correttamente la ragione.
Questo percorso spiega sinteticamente come l'uomo possa utilizzare correttamente la ragione, senza dover censurare nulla della realtà.
Si arriverà così a riconoscere questo Mistero. Poi vedremo come da questa apertura potrtà inserirsi il dono della fede.
Il percorso: