mercoledì 9 dicembre 2009

Gesù è esistito: la casa di Pietro

Per risalire al Gesù storico ci sono 3 strade: fonti cristiane, fonti non cristiane, reperti archeologici diretti ed indiretti.
Questa è una fonte archeologica diretta

I primi scavi a Cafarnao furono fatti dall’inglese C. W. Wilson, nel 1866 e trovarono una sinagoga.
Nel 1894 la Custodia Francescana di Terra Santa acquistò la proprietà delle rovine e scavi più estesi furono condotti dagli archeologi H. Kohl e C. Watzinger (1905), da Fra Wendelin Hinterkeuser (1906-1915) e da padre Gaudenzio Orfali (1921).
La fastosa sinagoga, che era ritenuta da alcuni dell’epoca di Gesù (I sec.) e da altri di poco posteriore (II-III sec.), fu completamente liberata dalle rovine e parzialmente ricostruita.
Dal 1968 al 1992 ripresero scavi e restauri ad opera degli archeologi francescani Virgilio Corbo e Stanislao Loffreda. All'interno della sinagoga venne alla luce una abitazione, che gli archeologi ritengono, unanimamente, la casa di Simon Pietro, nella quale venne ospitato Gesù per un breve periodo.

Era centrata attorno ad un cortile a L. e coperta di un fine intonaco, in essa sono state scoperte lampade e giare oltre a piccoli ami da pesca.
La stanza in cui abitò Gesù, si differenzia dalle altre e da tutte le stanze delle case della zona poichè appaiono graffiti in più lingue (151 esempi in greco; 9 in aramaico, 2 in latino), datati II secolo, in cui il nome o il monogramma di Gesù è il più ricorrente (Signore, Salvatore, Cristo, Altissimo, Dio). Si leggono anche il nome di Pietro ed alcune parole del tipo Amen e Kyrie Eleison.
Secondo i Vangeli, Gesù, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao (Mt 4,12), e ben presto divenne "la casa" degli adepti cristiani, cioè una domus-ecclesia.

Alcuni riferimenti evangelici
Il versetto di Mc 1,29-32 dice: "Usciti dalla sinagoga, si recarono subito in casa di Simone e di Andrea [..].La suocera di Simone era a letto con la febbre. [..]. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano [a Gesù] tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta".(Mc 1,29-32)
Questo brano contiene alcuni particolari che vengono confermati dalle scoperte archeologiche. La casa visitata da Gesù si trovava circa 30m a sud della sinagoga, ed era una grande casa perché composta di molti vani che si affacciavano su un ampio cortile in cui, appunto, vi abitavano tre famiglie: la famiglia di Pietro, quella di Andrea, suo fratello, e quella della suocera. Questo era a quel tempo il tipo comune delle case private che sono state scoperte a Cafarnao.

"L'intera città era affollata davanti alla porta", infatti, la casa, si trova lungo la vecchia strada principale del villaggio che è in direzione nord-sud e dispone di uno spazio libero fra la porta di ingresso e la suddetta strada, senza dimenticare che il lato sud verso il lago era anch'esso libero da abitazioni.

"Si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta. Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico". (Mc 2,1-4).
Ancora ci si riferisce allo spazio davanti alla porta, inoltre la calata del paralitico, attraverso il tetto sgombrato, conferma quanto trovato. La casa, ad un piano, era coperta da un tetto leggero, al quale si accedeva per mezzo dei gradini.

Sopra la casa di Pietro, venne costruita una prima Sinagoga, centrata proprio attorno alla stanza di Gesù, e sondaggi compiuti sotto i pavimenti lastricati affermano essere datata al I secolo. Questa sinagoga venne ampliata nel V sec. Ne abbiamo attestazione, ad esempio, da un pellegrino di Piacenza che scrive: "item venimus in Capharnaum, in domo beati Petri, quae est modo basilica".

I resti della Chiesa testimoniano il culto ininterrotto verso la casa di S. Pietro da parte dei giudeo-cristiani della regione e poi dei bizantini.

Nel 1991 è stato inaugurato il nuovo Memoriale (architetto Avetta) con lo scopo di proteggere i preziosi resti archeologici della Casa di Pietro e di permettere la ripresa del culto cristiano dopo secoli di abbandono.

Riferimenti