Durante la trasmissione Matrix dell'8/12/10 il dottor Alberto Zangrillo, direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Cardio-Toraco-Vascolare presso l’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano, ha preso posizione sull'eutanasia e sul caso Engalro. Si sapeva già che Zangrillo (come tanti altri) non fosse allineato col pensiero radicale, ma le parole che ha pronunciato sono andate aldilà di qualsiasi previsione. Leggiamo su -Libertà e Persona- che il tema della trasmissione era il cosiddetto “fine vita” e in studio erano anche presenti la radicale Rita Bernardini (quella che ha strumentalizzato il suicidio di Monicelli per far passare l'eutanasia come legge), Paola Binetti, il cronista Pino Ciociola, lo scrittore Cavallari e il senatore del PD Ignazio Marino (il quale si è dichiarato in trasmissione "pro testamento" ma "contro l'eutanasia" e "contro il suicidio assistito", facendo arrabbiare la sua collega Bernardini). Rispondendo a quest'ultimo, il quale come al solito ha elogiato il ruolo del testamento biologico, il dott. Zangrillo ha risposto che in trent’anni di attività non ha mai staccato una volta il respiratore ad un paziente, nemmeno in casi di malati terminali, per la semplice ragione che esistono altre modalità – per esempio la graduale sospensione della somministrazione di farmaci – per evitare ogni accanimento terapeutico ed accompagnare alla morte natuarale pazienti oramai prossimi al decesso. Zangrillo ha pure spiegato che, sulla base della sua trentennale esperienza medica (e non politica), che il testamento biologico non serve (vedi il filmato linkato più sotto dal minuto 31:50 al 36:00). Il dott. Zangrillo ribadisce il concetto dal minuto 42:30 al 43:50, quando spiega che non c'è alcun bisogno di staccare la spina, poichè si può benissimo evitare l'accanimento terapeutico senza dover arrivare al gesto estremo dell'eutanasia. Si passa poi a parlare del caso Englaro (vedi dal minuto 53:27), e il medico ha spiegato che la scienza non ha ancora stabilito (al contrario di Peppo Englaro e i suoi compagni radicali) se i casi come quello di Eluana siano irreversibili o meno. Ma è stato subito dopo il momento pubblicitario (si veda dal minuto 1:01:50) che il dottore genevose ha finalmente fatto emergere, senza troppi giri di parole ma con la precisione terminologica dello specialista, ciò che tutti in realtà sappiamo: «Eluana Englaro è stata uccisa». Zangrillo ha sottolineato di esserne assolutamente certo e di averne a lungo parlato con i suoi colleghi. E' stato un atto di ipocrisia, perché sottrarre alimentazione e idratazione significa, di fatto, praticare l’eutanasia, cioè uccidere. C'erano mille modi più semplici per far fuori questa ragazza, ma, grazie al consenso del padre e l'attivismo dei radicali, la si è voluta strumentalizzare per dimostrare l'esistenza del principio di autodeterminazione.
Il filmato integrale della trasmissione (dura quasi due ore) è possibile visionarlo a questo link: www.videomediaset.it.
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