giovedì 15 ottobre 2009

Citazioni di Filosofi e Politici credenti e atei

  • Arendt, Hannah (Filosofa e Storica).
    Di religione ebraica, la Arendt si concentrò sulla descrizione della condizione umana, raggiungendo livelli di ineguagliabile intensità.

    1. "Solo perché non mi sono fatta da me posso essere libera; se mi fossi fatta da sola, avrei potuto prevedermi e, così, avrei perso la libertà".
      (Arendt, Che cos'è la filosofia dell'esistenza, 1998, pag. 75).

    2. "Tutta la nostra esistenza si direbbe fondata su una catena di miracoli: prima la formazione della terra e poi, su questa, la nascita della vita organica, e infine l'evolversi dell'uomo dalle specie animali.
      Se consideriamo i processi che si svolgono nell'universo e nella natura (favoriti da probabilità schiaccianti dal punto di vista statistico), il formarsi della terra (nel corso dei processi cosmici), la vita organica (che si forma partendo da processi inorganici) e infine la nascita dell'uomo (dai processi della vita organica), ci appariranno tutti come “infinite improbabilità”: ossia, nel linguaggio quotidiano, “miracoli”.
      Proprio a causa dell'elemento “miracoloso”, presente in ogni realtà, gli eventi, per quanto possono essere anticipati da timori o speranze, quando si verificano ci sorprendono e ci scuotono.
      La stessa forza d'urto di un evento non potrà mai essere spiegata fino in fondo: in linea di principio, il "fatto" supera ogni previsione.
      L'esperienza che ci fa vedere un miracolo in ogni evento non è né arbitraria né artificiosa, anzi è naturalissima, nella vita di tutti i giorni. Non è per nulla superstizioso, anzi è realistico cercare quel che non si può prevedere".

      (Arendt, Il pensiero secondo, Rizzoli, 1989).

  • Aristotele (384-322 a.C., Filosofo)
    Uno dei più grandi uomini dell'antichità, credeva in un Dio immanente (e non trascendente).

    1. La capacità ultima della ragione sta nella fede, infatti afferma:
      "Per imparare bisogna prima di tutto credere"
      (Werner Jaeger, Aristotele, Sansoni, Firenze 1935).

    2. "Dunque così Egli è. Ed ha anche vita perché l'atto dell'intelletto è vita ed Egli è quell'atto. E la sua attività che esiste di per sé è la vita migliore ed eterna. Diciamo, infatti, che Dio è vivente, eterno e perfetto, sicché a Dio appartiene una vita continua ed eterna: questo è, dunque, Dio.
      (Aristotele, Metafisica, XII 7, 1072 a21-b30)

    3. L'uomo ha dentro un desiderio inestirpabile di senso, di significato, di felicità. La fede è razionale perchè comincia a compiere questa profonda e misteriosa esigenza umana, che altrimenti rimarrebbe insoddisfatta.
      "È nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto, e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo".
      (Aristotele, La politica, 335 a.C.)

  • Bogdanov, Aleksandr Aleksandrovič (Medico, Filosofo ed Economista).
    Combattè con validissime argomentazioni la tesi dell'evoluzione come espressione del puro affermarsi del "caso".

    1. "Affinchè la formazioni di nucleotidi porti “per caso” all’elaborazione di una molecola di RNA utilizzabile, sarebbe stato necessario che la natura moltiplicasse i tentativi a caso per un tempo di anni 1 seguito da 15 zeri (un milione di miliardi di anni), il che è centomila volte più esteso dell’età complessiva del nostro universo".
      (Bogdanov, Dio e la scienza, Bompiani, Pag. 44)

  • Bonaparte, Napoleone (1729-1821, Politico e Militare)
    Uno dei più famosi uomini della storia e fondatore del Primo Impero Francese. Cinico persecutore della Chiesa e del Papa.

    1. "Tutto di Gesù Cristo mi sorprende. Il suo spirito mi supera e la sua volontà mi confonde. E' veramente un essere a parte. Le sue idee, i suoi sentimenti, la verità che egli annuncia, la sua maniera di convincere, non si riescono a spiegare nè con le istituzioni umane nè con la natura delle cose. La sua nascita e la storia della sua vita, la profondità della sua dottrina che raggiunge davvero la vetta delle difficoltà e ne è la soluzione più ammirevole, il suo Vangelo, il suo cammino attraverso i secoli, tutto rappresenta per me un prodigio. E' un mistero insondabile. Qui non vedo niente di umano, più guardo da vicino tutto è al di sopra di me, tutto appare più grande".
      (Napoleone, Conversazioni religiose, Editori Riuniti 2004, pag.57-63)


    2. "Conosco gli uomini e vi dico che Gesù non è solo un uomo. In Licurgo, in Numa, in Maometto, non vedo che dei legislatori i quali, poiché occupavano il primo posto nello Stato, hanno cercato la migliore soluzione al problema sociale. Non ci trovo nulla che nasconda la divinità ed essi stessi, del resto, non hanno mai alzato le loro pretese così in alto. Cerco invano nella storia qualcuno simile a Gesù Cristo o qualcuno che comunque si avvicini al Vangelo. Anche gli empi non hanno mai osato negare la sublimità del Vangelo che ispira loro una specie di venerazione obbligata! Che gioia procura questo libro!"
      (Napoleone, Conversazioni religiose, Editori Riuniti 2004, pag. 65-72)


    3. "Gesù si è impadronito del genere umano. Mentre tutto ciò che egli ha fatto è divino, negli altri, Zoroastro, Numa, Maometto, non c'è nulla, al contrario, che non sia umano. L'azione di questi mortali si limità alla loro vita. Cristo si tratta forse di una invenzione dell'uomo? No, al contrario è una realtà inspiegabile. Gesù è il solo che abbia osato tanto. E' il solo che abbia detto chiaramente e affermato senza esitazione egli stesso di sè: io sono Dio"
      (Napoleone, Conversazioni religiose, Editori Riuniti 2004, pag. 71-81)

  • Couchoud, Paul Louis (Filosofo e Poeta).
    Da ateo militante cercò di sferrare così il suo attacco al Cristianesimo, confermandone invece la sua importanza storica.

    1. "Nella mente degli uomini Gesù è incommensurabile. Le sue proporzioni sono fuori di paragone, il suo ordine di grandezza è appena concepibile. La storia dell’Occidente, dall’impero Romano n poi, si ordina intorno a un fatto centrale, a un evento generatore: la rappresentazione collettiva di Gesù e della sua morte. Il resto è uscito di là o si è adattato a ciò. Tutto ciò che è stato fatto in Occidente durante tanti secoli si è fatto all’ombra gigantesca della croce".
      (Couchoud, Le Mystère de Jésus, Rieder e Cie. Éditeurs, Paris 1924)

  • Croce, Benedetto (Filosofo, Storico, Scrittore e Politico).

    1. "Il cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l’umanità abbia mai compiuta: così grande, così profonda, così feconda di conseguenze, così inaspettata e irresistibile nel suo attuarsi, che non meraviglia che sia apparso o possa ancora apparire come un miracolo, una rivelazione dall’alto, un diretto intervento di Dio nelle cose umane, che da lui hanno ricevuto legge e indirizzo affatto nuovo. Tutte le altre rivoluzioni, tutte le maggiori scoperte che segnano epoche nella storia umana, non sostengono il suo confronto, parendo rispetto a lei particolari e limitate. E le rivoluzioni e le scoperte che seguirono nei tempi moderni non si possono pensare senza la rivoluzione cristiana, in relazione di dipendenza da lei, a cui spetta il primato perché l’impulso originario fu e perdura il suo”.
      (Croce, Perché non possiamo non dirci cristiani, 1942)

    2. Puro filosofo quale sono e, per sincerità verso me stesso, voglio restare, io stimo che il più profondo rivolgimento spirituale compiuto dall'umanità sia stato il Cristianesimo. Gli uomini, i geni, gli eroi che furono innanzi al Cristianesimo, compirono azioni stupende, opere bellissime, e ci trasmisero un ricchissimo tesoro di forme, di pensieri e di esperienze; ma in tutti essi si desidera quel proprio accento che noi accomuna e affratella, e che il Cristianesimo ha dato esso solo alla vita umana"..
      Croce, Dialogo su Dio: Carteggio 1941-1952, Archinto 2007, pag. 11)

  • Da Todi, Iacopone (1233-1306, Poeta e Religioso)
    I critici lo considerano uno dei più importanti poeti italiani del Medioevo, certamente fra i più celebri autori di laudae religiose della letteratura italiana.

    1. "Cristo me trae tutto, tanto è bello"
      (Da Todi, Como l'anima se lamenta con Dio de la carità superardente in lei infusa, Lauda XC, in Le Laude, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1989, pag. 313)

  • De Lubac, Henri (Filosofo e Cardinale).
    E' considerato uno dei più influenti teologi del XX secolo. Riportiamo una citazione in cui sintetizza lucidamente l'unico frutto dell'ateismo: la disumanità.

    1. "Umanesimo positivista, umanesimo marxista, umanesimo nietzschiano; la negazione che sta alla base di ognuno di essi è un antiteismo, e più precisamente un anticristianesimo. Per quanto siano tra loro contrapposte, le loro implicazioni, sotterranee o manifeste, sono numerose, e come hanno un fondamento comune nel rifiuto di Dio, così pure arrivano a esiti analoghi, il più importante dei quali è l’annientamento della persona umana. Feuerbach e Marx, così come Comte e Nietzsche, erano convinti che la fede in Dio stesse scomparendo per sempre, il loro ateismo si credeva e si voleva definitivo, credendo di eliminare completamente il problema. Nietzsche stesso è rimasto sepolto nella sua notte, e tuttavia il "problema" Dio non ha fatto che aumentare.
      Non è vero che l’uomo, come sembra talvolta si dica, non possa organizzare il mondo terreno senza Dio.
      È vero però che, senza Dio, non può alla fin dei conti che organizzarlo contro l’uomo. La terra, che senza Dio potrebbe cessare di essere un caos solo per diventare una prigione, è in realtà il campo magnifico e doloroso dove si prepara la nostra esistenza eterna. Così la fede in Dio, che nulla potrà mai strappare dal cuore dell’uomo, è la sola fiamma nella quale si conserva, umana e divina, la nostra speranza".

      (De Lubac, Il dramma dell’umanesimo ateo, Jaka Book).

  • De Tocqueville, Alexis (Filosofo, Politico e Storico).
    Fondatore della sociologia, riteneva i valori del Cristianesimo fondamentali per lo sviluppo di una società sana, democratica e libera.

    1. “Sono incline a credere che se a un uomo viene a mancare la fede diviene suddito, se crede è libero”.
      (De Tocqueville, La democrazia in America, 1835).

  • Flew, Antony (Filosofo, Ex padrino dell'ateismo scientifico).
    Il simbolo mondiale dell’ateismo scientifico dichiara pubblicamente, nel dicembre 2004, di essersi convinto dell’esistenza di Dio basandosi sull’evidenza scientifica. Non attraverso un percorso personale, ma proprio approfondendo i suoi studi scientifici. Le citazioni sono prese dal suo libro, scritto dopo la conversione,There is a God, HarperCollins, New York 2007.

    1. "Non ho sentito nessuna voce, è stata la stessa evidenza che mi ha condotto a questa conclusione".
    2. "Certamente la figura carismatica di Gesù è così speciale che è sensato prendere in seria considerazione l’annuncio che lo riguarda. Se Dio si è davvero rivelato è plausibile che lo abbia fatto con quel volto".
    3. "La mia scoperta del divino è stato un itinerario della ragione e non della fede".

    La conversione al deismo di Flew insegna una cosa: è rischioso per un ateo riflettere troppo profondamente attorno al proprio grande impegno di studio sulla religione, può darsi che alla fine non ne sia più convinto.

  • Guitton, Jean (1901–1999, Filosofo e Scrittore)
    Grande e famoso pensatore del '900, molto stimato da papa Paolo VI che lo chiamò come consulente al Concilio Vaticano II.

    1. "L'ateo conferma la fede. E' come una cavia che conferma la mia tesi o la mia fede in Dio".
      (Guitton, Quello che credeva al cielo e quello che non ci credeva, Gribaudi 1995)

    2. "Nel problema riguardante Gesù si è stretti tra due ipotesi: o è davvero un uomo divino o è un pazzo furioso. Non ci sono mezzi termini, Nel problema "Gesù" si giunge a un punto in cui bisogna scegliere: tra zero e infinito".
      (Guitton, Ogni giorno che Dio manda in terra, Mondadori 1997, pag.159)

    3. "Se Gesù non è Dio, Dio non esiste!"
      (Guitton, Ogni giorno che Dio manda in terra, Mondadori 1997)

  • Kant, Immanuel (Filosofo).
    Filosofo noto per il suo assoluto rigore razionale e solitamente restio a esternare i propri sentimenti. 
  1. "Due cose riempiono l'animo di ammirazione e di venerazione sempre nuove e crescenti, quanto più sovente e a lungo si riflette sopra a esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me.
    La prova dell'esisenza di Dio basata sull'idea di un ordine nel cosmo è sempre degna d'esser menzionata con rispetto. E' la più antica, la più chiara e la più idonea alla comune ragione umana: risveglia lo studio della natura, dal quale d'altronde ricava la propria esistenza e riceve forze sempre nuove".

    (Kant, Critica della ragion pura, Utet, Torino 1967, pag. 496).

  • Lowith, Karl (1897–1973, Filosofo)
    Famoso intellettuale tedesco, allievo di Martin Heidegger.

    1. "Il mondo storico in cui si è potuto formare il "pregiudizio" che chiunque abbia un volto umano possieda come tale la "dignità" e il "destino" di essere uomo, non è originariamente il mondo avente le sue origini nel Rinascimento, ma il mondo del Cristianesimo, in cui l'uomo ha ritrovato attraverso l'Uomo-Dio, Cristo, la sua posizione di fronte a sè e al prossimo".
      (Lowith, Da Hegel a Nietzsche. La frattura rivoluzionaria nel pensiero del secolo XIX, Einaudi 1949)

  • Nietzsche, Friedrich (1844-1900, Filosofo e Scrittore)
    Il più grande nemico del cristianesimo e della Chiesa.

    1. "Dio in croce: si continua ancora a non comprendere lo spaventoso mondo di pensieri nascosto in questo simbolo? Tutto quanto soffre, tutto quanto è appeso alla croce è divino...Noi tutti siamo appesi alla croce, quindi siamo divini. Il cristianesimo ha preso le parti di tutto quanto è debole, abietto, malriuscito".
      (Nietzsche, L'anticristo. Maledizione del cristianesimo, Adelphi 1977, pag. 73, 136)

    2. "L'individuo fu tenuto dal cristianesimo così importante, posto in modo così assoluto, che non lo si potè più sacrificare. Ma la specie umana sussiste solo grazie a sacrifici umani. E questo pseudoumanesimo che si chiama cristianesimo, vuole giungere appunto a far si che nessuno venga sacrificato."
      (citato da Renè Girard in Vedo Satana cadere come la folgore, Adelphi, Milano 2001, pag. 228)

  • Polanyi, Michael (Filosofo, Economista e Chimico).
    Fu uno dei maggiori esponenti della "nuova filosofia della scienza" della seconda metà del XX secolo.

    1. Sostenendo che la scienza si basa su atti di fede, affermò:
      "Qualunque tentativo di rendere conto della scienza che non la descriva esplicitamente come qualcosa in cui crediamo è incompleto ed è una falsa pretesa. Sarebbe equivalente a pretendere che la scienza sia essenzialmente diversa da tutte le altre conoscenze umane e che sia superiore ad esse, e questo è falso.
      Si devono adottare con la dovuta considerazione delle prove sperimentali, ma in fin dei conti, esse sono adesioni ultime sottoposte al nostro personale giudizio.
      Ad un certo punto a tutti gli scrupoli ulteriori dobbiamo rispondere, in ultima analisi, «perché credo che è così».

  • Richard Rorty (1931–2007, Filosofo)
    Importante intellettuale laico moderno, simbolo del neopragmatismo americano.

    1. Afferma un questione sacrosanta: è con Gesù che i bambini diventano persone. Prima del cristianesimo i neonati non erano considerate persone e venivano quelli indesiderati venivano uccisi esponendoli alle intemperie sulla cima di una collina.
      "Se si guarda a un bambino come a un essere umano, nonostante la mancanza di elementi relazionali sociali e culturali, questo è dovuto soltanto all'influenza della tradizione ebraico-cristiana e alla sua specifica concezione di persona umana".
      (Rotry, Objectivity, Relativism and Truth. Philosophical Paper, Cambridge 1991)

  • Rousseau, Jean Jacques (Scrittore e Filosofo).
    Basta una lettura veloce della sua opera più importante, l'Emilio, per verificare come l'autore ginevrino non simpatizzi per il Dio affermato dai cattolici, ma sia comunque assolutamente certo della Sua esistenza, alla faccia di tutti coloro che vorrebbero etichettarlo come ateo.

    1. "Medito sull’ordine dell’universo per adorare il saggio Autore che vi si fa sentire. Converso con Lui, penetro tutte le mie facoltà della sua divina essenza; mi intenerisco ai suoi benefizi, lo benedico per i suoi doni".
      (Rousseau, Emilio, Edizioni Laterza 2006)
    2. .

    3. Anche il Gesù storico è riconosciuto come Figlio di Dio.
      "Vi confesso che la santità del Vangelo parla al mio cuore, osservate i libri dei filosofi, con tutta la loro pompa! Come sono piccoli in confronto a quello. Può darsi che egli stesso di cui fa la storia sia egli stesso un uomo? E’ questo il tono di un invasato o di un settario ambizioso? Che dolcezza, che purità nei suoi costumi! Quale grazia toccante nei suoi insegnamenti, quale elevatezza nelle sue massime, quale saggezza nei suoi discorsi, quale esattezza nelle sue risposte! Dov’è l’uomo, dov’è il saggio che sa agire, soffrire e morire senza debolezza, senza ostentazione? La morte di Socrate che filosofeggia tranquillamente coi suoi amici è la più dolce che si possa desiderare; quella di Gesù che spira fra i tormenti, ingiuriato, canzonato, maledetto da tutto un popolo è la più orribile che si possa temere. Socrate che prende la coppa avvelenata e benedice colui che gliela offre e che piange; Gesù, nello spaventoso supplizio, prega per i suoi accaniti carnefici. Si, se la vita e la morte di Socrate sono quelle di un saggio, la vita e la morte di Gesù sono di un Dio”.
      (Rousseau, Emilio, Edizioni Laterza 2006).


    1. Anche lui ritiene che l'universo sia pieno di segni di un Altro.
      "A quali occhi non prevenuti l’ordine sensibile dell’universo non annunzia una suprema intelligenza? E quanti sofismi non bisogna accumulare per disconoscere l’armonia degli esseri, e l’ammirabile concorso di ogni parte per la conservazione delle altre! Mi si parli finché si vuole di combinazioni e di probabilità: a che vi giova ridurmi al silenzio, se non potete condurmi alla persuasione? E come mi toglierete voi il sentimento involontario che vi smentisce sempre mio malgrado?... Se mi venissero a dire che dei caratteri di stampa, gettati a caso, hanno dato l’Eneide bell’e formata, non mi degnerei di fare un passo per andare a verificare la menzogna. Credo dunque che il mondo è governato da una volontà potente e saggia..questo essere che vuole e può, questo essere attivo in se stesso, questo essere infine, qualunque esso sia, che muove l’universo e ordina le cose, io lo chiamo Dio".
      (Rousseau, Emilio, Edizioni Laterza 2006).

  • Russell Bertrand (Filosofo e Matematico)
    Autodefinitosi ateo o agnostico, affermerà nel suo libro più anticristiano:

    1. "Nell'impero bizantino la Chiesa era sottomessa allo Stato. Da qui deriva la totale assenza di qualsiasi tradizione liberale in Russia, la cui civiltà è bizantina. Anche la libertà accademica originariamente era parte della libertà della Chiesa e, di conseguenza, in Inghilterra, scomparve al tempo di Enrico VIII, quando egli abolì la Chiesa cattolica, sostituendola con una Chiesa anglicana, di cui lui stesso era a capo".
      (Russel, Perchè non sono cristiano, collana Saggistica TEA, pag. 140)

  • Vattimo, Gianni (Filosofo).
    L'ateo Vattimo non è certo annoverabile fra i grandi uomini della storia, però è interessante notare la sua osservazione sull'ateismo moderno, ultima maceria delle antiche ideologie (marxiste o positiviste) che molti hanno abbandonato, ma senza avere il coraggio di un riesame critico.

    1. "Il silenzio della filosofia su Dio sembra oggi privo di ragioni filosoficamente rilevanti. Nella massima parte i filosofi non parlano di Dio, o anzi si considerano esplicitamente atei o irreligiosi per pura abitudine, quasi per una sorta di inerzia. Il fatto è che con il tramonto dei grandi metaracconti sono venute meno anche tutte le ragioni forti dell'ateismo filosofico, quindi, con la caduta delle ragioni filosofiche dell'ateismo, la filosofia dovrebbe iniziare a fare i conti".
      (Vattimo, Dopo la cristianità, pag. 92-93).

  • Voltaire (1694–1778, Scrittore e Filosofo)
    Famoso filosofo e anticlericale accanito.

    1. Non potè non arrendersi davanti allo spettacolo millenario dei seguaci di Gesù, specialmente di tante donne, che si adoperavano nella carità.
      "Non vi è forse nulla di più grande, sulla terra, del sacrificio della giovinezza e della bellezza compiuto dal gentil sesso -giovani spesso di nobili natali- al fine di poter lavorare negli ospedali per l'alleviamento della sofferenza umana. La vista del qual sacrificio è cosa rivoltante, per il nostro animo delicato. Gli individui che si sono staccati dalla religione romana hanno imitato in modo assia imperfetto un così alto spirito di carità"
      (citato in Woods, Come la Chiesa cattolica ha costruito la civiltà occidentale, pag. 177-178)

  • Wittgenstein Ludwig (1889–1951, Filosofo e Logico cattolico)
    Autore di contributi di capitale importanza alla fondazione della logica e alla filosofia del linguaggio. Si riavvicinò verso la maturità alla fede cattolica dopo l'apertura al trascendente.

    1. "C'è davvero l'inesprimibile. Esso si mostra, è il mistico: il mistico non è come è il mondo, ma che il mondo è [esiste]"
      (Wittgenstein, Tractatus logico-filosofico, 1921)


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