Il testamento biologico è una stupidata (altro che pro-choice). Ecco un esempio, riportato oggi sul Corriere della Sera, che dimostra il perché: Richard Rudd, coinvolto il 23 ottobre 2009 in un grave incidente motociclistico, era da allora paralizzato a letto senza alcuna reazione alle cure e alla stimolazioni, privato di attività cerebrale. Insomma, clinicamente morto. Il papà e i familiari hanno allora chiesto ai sanitari di staccare la spina, come la legge britannica sull'eutanasia prevede. Lo stesso Richard, quando ancora conduceva una vita normale, forte e sano, aveva detto più volte che se mai si fosse ritrovato in una situazione di incoscienza totale, di infermità grave, avrebbe voluto farla finita, senza diventare prigioniero delle tecnologie e delle macchine. In tanti gli avevano sentito ripetere il suo «testamento». I medici, con i famigliari, erano quindi già attorno al letto pronti ad obbedire al suo testamento. E, invece, è accaduto che in un attimo di lucidità le palpebre e gli occhi di Richard Rudd si siano mossi, per la prima volta. I responsabili del Neuro Critical Care Unit di Cambridge, per tre volte, con le macchine attorno che ancora riferivano di una condizione ormai perduta, gli hanno domandato, come han sempre fatto: vuoi continuare a vivere? Richard ha risposto attraverso il movimento delle pupille. Nell'unico modo possibile -imprevisto e improvviso-, ha chiesto di non morire. Ha cambiato idea: ora desiderava vivere.
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