I partigiani italiani, cioè la resistenza al regime fascista e all'invasione del nazismo in Italia, vengono continuamente celebrati come i "salvatori" e gli "angeli" della Patria. Più che per questione di memoria è evidentemente una questione politica.
Sicuramente và dato loro qualche merito, anche se raramente viene descritta la brutale violenza di questi uomini, paragonabile se non peggio, ai metodi fascisti e nazisti.
Sarei personalmente più propenso a ricordare un'altra resistenza, ben più coraggiosa e assolutamente non violenta.
Oggi infatti è la ricorrenza dell'arresto dei membri della Rosa Bianca da parte della Gestapo, la polizia tedesca (18 febbraio 1943). Vennero processati, torturati e decapitati (qui il documento della sentenza)
La Rosa Bianca è un movimento nato dall'amicizia tra alcuni studenti cattolici dell'Università Ludwig Maximilian di Monaco, come Hans e Sophie Scholl, che, tra il giugno del 1942 e il febbraio 1943, aiutati da alcuni sacerdoti decisero di opporsi in modo cristiano e quindi nonviolento al regime della Germania nazista.
Essi credevano in un'Europa federale che aderisse ai principi cristiani di tolleranza e giustizia, appellandosi all'intellighenzia tedesca, sperando in una sua opposizione alla violenza anticristiana nazista.
Per una descrizione più specifica di questo movimento, leggere qui.
Il 5 febbraio del 1996 venne intervistato Franz Josef Mueller, membro della Rosa Bianca, sopravvissuto alla decapitazione e liberato dal carcere dagli americani.
Potete trovare qui la bellissima intervista.
Nel 2005 Matt Rothemund ha girato anche un bellissimo film, molto fedele ai fatti, chiamato appunto La rosa bianca - Sophie Scholl.
La resistenza tedesca è abbastanza sconosciuta, ma in realtà furono molti in Germania che cercarono di opporsi in modo non violento al nazismo e all'ideologia atea a antireligiosa nazista, fra questi il gesuita Alfred Delp, moltissimi sacerdoti come Bernhard Lichtenberg, Augustinus Rosch, Lothar König, il colonnello cattolico e ufficiale tedesco Claus Schenk von Stauffenberg e chiaramente il cardinale tedesco Clemens August von Galen, che aiutò a sospendere ufficialmente il programma di uccisioni, dal nome convenzionale di Aktion T4, a danno di disabili psichici e fisici (programma in linea con la concezione atea dell'uomo, e tutt'ora vergognosamente promosso da rinomati ateologi come Peter Singer (vedi qui).
Von Galen venne immediatamente (1946) elevato da vescovo a cardinale da papa Pio XII.
Proprio su Pio XII e sui cattolici in generale va avanti da qualche anno una campagna diffamatoria vergognosa, già più volte smentita.
Il nazismo, orginato dal nazionalismo, figlio della Rivoluzione francese, è costituzionalmente antitetico alla concezione cattolica (quindi universale, l'esatto opposto del nazionalismo). Ha promosso idee neopagane e quindi sostanzialmente atee e di conseguenza non ha potuto non violare i diritti umani.
Per questo la Chiesa, nonostante quel che alcuni ignoranti affermano, si oppose immediatamente alla nascita del Nazismo con l'enciclica di Pio XII (pubblicata solo 3 anni dopo la presa del potere del Nazismo), intitolata Mit brennender Sorge (cioè, "bruciante preoccupazione")
Il documento deplora le violazioni del Concordato del 1933, condanna la dottrina nazionalsocialista come fondamentalmente anticristiana e pagana e promuove una ferma resistenza.
Chiudo con una dichiarazione di uno dei più grandi scienziati esistiti, l'ebreo Albert Einstein:
"Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania, guardai con fiducia alle Università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità. Ma le Università vennero zittite. Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le Università vennero ridotti al silenzio, soffocati nell'arco di poche settimane.
Solo la Chiesa rimase ferma in piedi a sbarrare la strada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità.
Io non ho mai provato nessun interesse particolare per la Chiesa prima, ma ora provo nei suoi confronti grande affetto e ammirazione, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l'ostinazione per sostenere la verità intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che io una volta disprezzavo, ora lodo incondizionatamente"
(Dichiarazione di Albert Einstein pubblicata dal Time magazine, 23 dicembre 1940, pag.40)