giovedì 29 ottobre 2009

L'ateismo: causa dei peggiori orrori della storia

  • Che cos'è l'ateismo?
    L'ateismo è una religione civile che ha creato orrori nella storia. Non solo nella storia, ma anche in questo momento. Guarda qui quel che accade in Cina, dove il governo è ufficialmente ateo.

    Sapete cos'hanno in comune questi uomini (oltre al fatto di essere i più grandi dittatotri della storia..): Lenin, Stalin, Hitler, Mussolini, Pol Pot, Mao, Ceausescu, Hoxha, Tito, Milosevic…?

    Erano tutti atei militanti (con un avversione particolare per il cristianesimo) che hanno tentato di creare un mondo in cui non ci fosse bisogno di Dio. Il "leit movie" delle loro dittature era: l’uomo può fare a meno di Dio per costruire un mondo razzialmente puro, economicamente giusto, eugeneticamente sano, socialmente equilibrato, un mondo perfetto, divino, utopico, paradisiaco (e disperato, aggiungerei io...).
    Inoltre, i nazisti non hanno forse riconosciuto nell'anticristiano Nietzschez un antesignano della loro ideologia aberrante?
    E non è stato l'antimetafisico Heidegger tra i primi sostenitori della dittatura hitleriana? Lo dimostra, per esempio, il discorso del 3 Novembre 1933 dal titolo Appello agli studenti tedeschi, in cui disse:
    "Non teoremi e idee siano le regole del vostro vivere. Il Führer stesso e solo lui è la realtà tedesca dell'oggi e del domani e la sua legge"(Heidegger, Appello agli studenti tedeschi)

    La Chiesa ha sempre condannato le dittature e i totalitarismi, come conferma Albert Einsten (non certo un fervente cattolico):
    "Solo la Chiesa rimase ferma in piedi a sbarrare la strada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità. Io non ho mai provato nessun interesse particolare per la Chiesa prima, ma ora provo nei suoi confronti grande affetto e ammirazione, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l'ostinazione per sostenere la verità intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che io una volta disprezzavo, ora lodo incondizionatamente".
    (Dichiarazione di Albert Einstein pubblicata da Time magazine, 23 dicembre 1940, pag.40). Ma andiamo nei particolari...

  • Come nasce l'ateismo?
    L'ateismo nasce come ricerca di senso, di penetrare nelle profondità della vita, lasciando prevalere però alla fine, consapevolmente o meno, una presunzione, o meglio una ribellione (vedi qui).
    La ragione di alcuni si ribella, fa i capricci come certi bambini che si impuntano, perchè si accorge di non riuscire a misurare tutto e perciò preferisce chiudersi in disperate congetture logiche e astratte (vedi Dawkins) perdendo il rapporto con la realtà e svalutando le proprie esigenze di uomini. E' un circolo vizioso: più si oppongono e più diventano dialettici...

    Basta però, per fortuna, un attimo di semplicità, di umiltà e consapevolezza di sè e di ciò che sta attorno per mettere in crisi tutti i possibili ragionamenti (ricordate quando Kant diceva che il momento in cui sembrava che tutta la sua "critica alla ragion pura" fosse inadeguata, era quando sollevava lo sguardo verso il cielo stellato?). Per questo Gesù diceva: "Grazie Padre perchè hai rivelati queste cose ai semplici".
  • Sapevate che i peggiori orrori nella storia sono causati dall'ateismo?.
    Il Novecento, soprattutto, è il secolo dell’ateismo assoluto, ed è, non a caso, il secolo degli stermini di massa, delle guerre mondiali, e delle più grandi catastrofi umane della storia.
    Tra l'800 e il 900 il fervore ateo ha generato tutti gli ingredienti delle dittature totalitarie: il razzismo biologico (religione della razza), il nazionalismo (religione della patria), il social-darwinismo, l’eugenetica, e il social-comunismo.
    L’ateismo è il padre, più o meno diretto, del comunismo e del nazismo e di tutte le ideologie atee nate a partire dal '700, cioè da quando la ragione dell'uomo ha iniziato ad essere presuntuosa. L’ateismo dal quel momento assume connotati tali da diventare una vera e propria religione civile, secolare, con i suoi dogmi e la sua ortodossia.

    La caratteristica di tutte queste ideologie di morte, evidenti sopratutto nel '900, è la negazione più o meno esplicita di un Dio trascendente, dell’uomo come sua creatura, dotata di un’anima immortale, e del peccato originale come limite dell’uomo. Recentemente la giornalista e politica Souad Sbai, laica, ha affermato: "Vorrei ricordare che i regimi totalitari del Novecento - nazismo nel suo periodo di ascesa e comunismo - hanno tentato di spazzare via i crocifissi dalle aule scolastiche e dalla storia europea, l’uno attuando la cosiddetta “guerra dei crocifissi”, l’altro tentando di cancellare Gesù Cristo dalla Storia dei Paesi dominati. In tal modo attuando un’operazione di de-semantizzazione e di conseguente distruzione del senso di una civiltà" (Il Sussidiario, 5/11/09). La politica, il potere e lo stato al di sopra di tutto, al posto di Dio.

    Karl Popper, il filosofo più importante del '900, paragonando all'ateismo ad una fede religosa disumana, afferma:
    "Tra le fedi completamente disumane ci sono anche i vari tipi di totalitarismo e di razzismo: Questi sono movimenti che con una fervente fede tentano di distruggere la maggiore conquista del cristianesimo: la credenza che siamo tutti fratelli, che tutte le differenze fra noi non sono alla fine molto importanti; la credenza, in breve, nell’unità dell’umanità".
    (Karl Popper, Dopo la società aperta, Armando Editore)
  • Il desiderio dell'ateismo è un mondo perfetto senza Dio: il mezzo per riuscirci è la guerra.
    L’uomo, le masse ideologizzate e secolarizzate del Novecento chiedono alla politica, al partito, allo stato, al dittatore di rispondere a tutte le esigenze della società e dell'uomo. La creazione del mondo perfetto e dell'uomo sufficiente a se stesso dunque, urge, preme: necessita al più presto l’eliminazione, tramite ghigliottine, gulag, lager e polizie segrete, Ovra,Gestapo, Ceka e Kgb, di coloro che ostacolano, che impediscono, che non comprendono, che complottano, che sospettano.

    Il mezzo per raggiungere questa perfezione è la guerra – o la violenza, che è lo stesso – sempre considerata un male, per quanto talora inevitabile (guerra di difesa), che diviene ora un bene in se stessa: il vento che spazza lo stagno (vedi Hegel), “la sola igiene del mondo” (vedi i futuristi), una esigenza di natura (vedi i socialdarwinisti), uno splendido cozzare di popoli, (vedi i nazionalisti), la fine del passato oscuro e l’inizio di una nuova era (vedi tutti i rivoluzionari, da Mussolini a Mao).

    Avendo negato a priori l’essenza dell’uomo, l’anima e Dio, l'ateismo ha sempre identificato tutto l’esistente in ciò che è materiale e terreno e quindi coerentemente ritiene come soluzione di tutto il potere e la sola politica, che tutto controlla: la politica totalitaria dei regimi totalitari. Politica vuol dire guerra, e la guerra è necessaria per bruciare i mali dell’epoca… questo è quanto si ricava dalla lettura di giornali e periodici pubblicati nell’arco di tempo tra il 1880 e il 1914 e che offrono una fonte inesauribile di dati relativi alla struttura darwinistico-sociale del nazionalismo popolare del tempo nell’area anglosassone, in Francia, in Germania o in Italia.
  • Dimostrazione storica (per i dubbiosi: riferitevi a Wikipedia): .

    1. Il nazismo si è orginato dal nazionalismo, responsabile anche dello scoppio della Prima guerra mondiale, che con i suoi dieci milioni di morti, venti milioni di feriti, mutilati e nevrotici, e sette milioni di prigionieri e dispersi, rappresenta la più grande tragedia della storia. Ebbene il nazionalismo è figlio della Rivoluzione francese, antitetico alla concezione cattolica (quindi universale, l'esatto opposto del nazionalismo).
      In Italia il nazionalismo, fu interpretato da personaggi assolutamente nemici della Chiesa, e di ogni religiosità, come Francesco Crispi, alla fine dell’Ottocento, e Benito Mussolini, anticlericale anarchico e socialista, ai primi del Novecento, e poi duce del fascismo, cioè di quella concezione dello stato per la quale “tutto è nello stato e nulla di umano e di spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dello stato”. Gli interventisti (I° guerra mondiale), furono tutti uomini delle élites, avversi alla visione cattolica dominante nel paese: Mussolini, Gabriele D’Annunzio, il socialista nazionalisteggiante Cesare Battisti, i nazionalisti Giovanni Papini ed Enrico Corradini, i futuristi di Marinetti.
      Giovanni Papini, prima della sua conversione, scrisse sulla rivista nazionalista Lacerba, nel 1914: “Finalmente è arrivato il giorno dell’ira dopo i lunghi crepuscoli della paura. Finalmente stanno pagando la decima delle anime per la ripulitura della terra… Siamo troppi. La guerra è una operazione maltusiana. C’è un troppo di qua e un troppo di là che si premono. La guerra rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche intorno alla tavola”. I frutti del nazionalismo, condannato inutilmente da diversi Papi, portarono alla prima guerra e poi, nel dopoguerra, al fascismo, al nazismo e al “socialismo nazionalista” di Stalin.

    1. Anche per il marxismo (nato dall'ateismo) valeva l’assioma che l’umanità non aveva come scopo la pace ma la lotta di classe, l’idea nazional-popolare di un eterno antagonismo tra popoli.I totalitarsmi socialisti, fascisti, nazionalsocialisti; e comunisti furono influenzati dal marxismo ateo, con gradazioni diverse. Come ha giustamente scritto Karl Löwith: “Il marxismo è una forma secolarizzata del pensiero biblico". Cosa abbia partorito la religione atea del marxismo, lo sappiamo tutti: dalla Russia, alla Cina, alla Cambogia, al Vietnam, ai paesi dell’America latina, si parla, almeno , di cento milionidi morti, secondo cifre assolutamente prudenziali.

    1. I biologi aderenti al darwinismo, prestati alla politica, scrivevano: "La lotta spietata tra le nazioni non è altro che una necessità biologica" (come ha ben raccontato il celebre paleontologo evoluzionista Stephen Jay Gould nel suo “I pilastri del tempo”). Ed Enrico Corradini, interpretando la concezione ateistica e socialdarwinista, sul Regno del 28 febbraio 1904, allo scoppio del conflitto russo giapponese, scrisse: “la guerra è un grandioso e terribile fenomeno della natura, un cozzo di forze avverse primordiali ed eterne, irrefrenabili. E tali sono appunto le forze che conducono alle guerre le nazioni e le razze. Perciò dinanzi ad esse l’uomo civile è abolito e ritorna l’uomo sincero allo stato di natura”.

    2. Un'altra componente del nazionalsocialismo fu il razzismo, basato essenzialmente sul materialismo biologico (mai esistito nell'Europa cattolica). Il razzismo contrappone all'idea della comune figliolanza degli uomini a Dio, l’idea che essi siano invece originati da ceppi diversi, più o meno “nobili”, più o meno evoluti, più o meno meritevoli.
      Mentre lo scienziato cattolico Louis Pasteur, alla fine dell’Ottocento, rivendicava l’uguaglianza degli uomini di fronte a Dio, le ideologie atee sostenevano che la fratellanza universale in senso cattolico era una evidente falsità, perché in realtà la scienza dimostrerebbe l’ineguaglianza delle razze in base alla misurazione dei crani, e degli arti. Il razzismo si nutrirà di una visione assolutamente atea, in cui non vi è alcuno spazio per un Dio creatore di tutti i popoli, ma solo per l’esistenza di popoli “superiori” e di popoli “inferiori”, di sangue, di luoghi, di colore della pelle, di predisposizioni naturali e genetiche e di ambienti operanti sull’uomo al di sopra della sua libertà. Lo storico Gianni Gentile afferma: “La cultura scientifica di stampo positivistico (cioè ateo, ndr) nella seconda metà dell’Ottocento aveva elaborato una teoria delle razze, secondo la quale a ogni razza venivano attribuite diverse basi biologiche che determinavano i vari comportamenti, anche dal punto di vista morale e dei costumi. Questa impostazione pseudoscientifica consentiva di stabilire una gerarchia che poneva la razza bianca al di sopra delle altre razze”.

    3. Strettamente connessa al razzismo, troviamo l’eugenetica, che altro non è che l’antico sogno ateistico di creare una umanità perfetta, assolutamente sana, senza macchia, autosufficiente e che quindi non ha bisogno di un Dio salvatore e di una redenzione. L’eugenetica è presente già nella Repubblica ideale, sostanzialmente comunista, di Platone, nella “Città del sole” di Tommaso Campanella, anch’essa organizzata secondo criteri comunisti. Il sedicente scienziato ateo, Francis Galton, che nel 1883 coniò la parola “eugenics”, spiegò al mondo che tramite matrimoni selettivi e le sterilizzazioni forzate si sarebbe creato l’“uomo nuovo”, sano e felice. Non tanti anni più tardi Adolf Hitler, nel “Mein Kampf”, dopo aver spiegato che lo stato, la nazione, dovrà impedire ai malati o ai difettosi di procreare, aggiungeva: “Basterebbe per seicento anni non permettere di procreare ai malati di corpo e di spirito per salvare l’umanità da una immane sfortuna e portarla a una condizione di sanità oggi pressoché incredibile”.Lo studioso Lifton afferma: “Il progetto nazista si ispirava a una visione di controllo assoluto del processo evolutivo sul futuro umano biologico. Facendo ampio uso del termine darwiniano ‘selezione’ i nazisti cercarono di arrogarsi le funzioni della natura (selezione naturale) e di Dio nell’orchestrare le proprie selezioni, la loro versione della evoluzione umana”.

Per nessuna epoca della storia, prima dell’affermarsi dell’ateismo assoluto, si possono solo lontanamente pensare le stragi e le malvagità create da nazismo e comunismo, e dalle loro appendici ideologiche (razzismo, eugenetica, socialdarwinismo). E’ una evidenza storica che non credo nessuno possa negare.

Chiudo con un giudizio del grande politologo, filosofo e politico Augusto del Noce:
“Per varie che possano essere le forme rivoluzionarie, il loro lato comune è la correlazione tra l’elevazione della politica a religione e la negazione del soprannaturale. Alla liberazione religiosa si sostituisce la liberazione politica. Il problema del male viene trasposto dal piano psicologico e teologico a quello politico e sociologico: i dogmi della Caduta e della Redenzione vengono trasferiti sul piano dell’esperienza storica”

(Augusto del Noce “Il problema dell’ateismo”).

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