Il cattolicesimo diventa sempre più forte in Cina: circa 150.000 adulti ogni anno abbracciano la fede cattolica. La presenza dell'ateismo governativo, la mancanza di libertà religiosa, la persecuzione costante da parte delle autorità contro sacerdoti e vescovi, il silenzio della stampa e le campagne anti-religiose non sembrano affatto un motivo sufficiente per fermare la diffusione del cattolicesimo. In un'intervista per Aceprensa, Bernardo Cervellera, direttore dell'agenzia Asia News e missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), ha dichiarato: «Il degrado inevitabile derivato dalla corruzione dell'ideale comunista è uno dei motivi principali per la diffusione del cristianesimo. All'altra estremità troviamo principalmente l'attrattiva che ha il cristianesimo, preferita alla reincarnazione buddista e taoista». La situazione del cattolicesimo in Cina è sempre stata segnata dalla divisione tra la Chiesa "sotterranea" (fedele al Papa) e quella "patriottica" (legata al Partito comunista). Continua Cervellera: «Il più grande fallimento del Partito comunista è stata la politica religiosa. Nonostante i suoi sforzi per eliminare tutte le tracce del cristianesimo nel Paese la popolazione cinese si sente sempre più attratta dalla fede e in particolare dal cattolicesimo». Gli atei comunque rimangono i padroni dei media. Lo si è capito quando l'anno scorso (il 23 novembre 2009) quaranta uomini del governo hanno picchiato alcune suore dell'ordine delle Francescane Missionarie del Sacro Cuore della diocesi di Xian. E' accaduto perché hanno cercato di fermare la demolizione di una scuola diocesana che il governo aveva venduto illegalmente a una società di costruzioni. Nessun giornale cinese ha riportato la notizia, e sorprendentemente il popolare portale cinese di fede cattolica (www.chinacatholic.org), ha subito un black-out per diverse ore. Solo il 30 novembre ha potuto denunciare la vicenda con informazioni dettagliate. Un approfondimento sull'aumento massiccio dei cristiani in Cina è apparso anche su Italia Oggi.
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