
I Vangeli riportano che i discepoli, delusi e smarriti dopo la crocifissione e morte del loro mentore,
ebbero in visione lo stesso Gesù, che mostrò loro la sua resurrezione dai morti. Un fatto che li sconvolse e convinse, tanto da essere disposti al martirio pur di non negare quanto visto. Ma
cosa c’è di vero in tutto questo? I critici spiegano che i racconti evangelici sarebbero
tardivi rispetto ai fatti, che i discepoli stiano
mentendo o che, al limite, abbiano avuto
allucinazioni. Ma queste conclusioni non appaiono neppure analizzando gli studi degli esperti più scettici, agnostici e atei.
Innanzitutto sfatiamo il mito della narrazione tardiva dei Vangeli: già uno o due anni dopo la morte di Gesù di Nazareth, infatti, nella piccola comunità...