Molte persone che si definiscono “pro-vita” accettano eccezioni all’aborto, come in caso di stupro o incesto. «Questo è il massimo dell’ipocrisia e significa che in realtà non si è a favore della vita. Al massimo, di alcune vite». Così dice Jennifer Christie (nella foto), una madre che ha subito una violenza sessuale dalla quale è nato il suo quinto figlio.
«Se la vita davvero ha un valore, allora non ci possono essere eccezioni». Parole sante e coerenti, rispettateaddirittura dalla tuttologa abortista (o “no-life”) Chiara Lalli. Je...