
Aiutare l’uomo ad uscire dal dubbio, dice Francesco, è dunque un’opera di misericordia verso gli uomini stessi, affermare le ragioni della propria fede è un atto di carità, non certo di prevaricazione. I media rappresentano la “misericordia” come un buonismo zuccheroso ed invece vorremmo riportare il pensiero del Papa quando chiarisce questo grande equivoco, ricordando che misericordia non è sinonimo di arrendevolezza, di lassismo, di “sbagliato giudicare”. Tutt’altro, ha proseguito il Pontefice, bisogna «consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti». Tutto questo è e convive con la misericordia.
Occorre tuttavia una precisazione. Tutti abbiamo assistito questa mattina all’apertura della Porta Santa in Vaticano, durante la quale Francesco ha ricordato: «Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia». Ovvero bisogna giudicare con misericordia, come atto di passione per il destino altrui. Non certo “non giudicare”! Anzi, ricorda il Papa, è giusto«ammonire i peccatori» ma il giudizio dev’essere ispirato da un amore all’altro. Certo,...
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