martedì 18 gennaio 2011

Il rettore di Oxford: «impariamo dal messaggio cristiano del Natale»


Il rettore dell'Università di Oxford, Christ Patten, ha scritto un articolo sul Natale, pubblicato solo in questi giorni su La Stampa. Parla dei fondamentalisti atei, Richard Dawkins e Christopher Hitchens, e quelli delle altre religioni. Le cita tutte, dagli evangelici ai musulmani, dagli ebrei ai totalitarismi atei. Se si presta attenzione all'articolo, non vengono citati i fondamentalisti cattolici, semplicemente perché non ne esistono. Patten inizia dicendo: «È stato un anno migliore per Dio. Dopo i pesanti attacchi letterari all’Onnipotente da parte dell’accademico di Oxford Richard Dawkins, del saggista Christopher Hitchens e di altri, i credenti hanno avuto la loro rivincita. Meglio di tutti è stato The Case for God della brillante scrittrice Karen Armstrong. Ancora più importante è la notizia che sempre più persone (almeno in Gran Bretagna) stanno frequentando le chiese cristiane di tutte le confessioni. Inoltre, il Papa in settembre ha visitato la Gran Bretagna ed è stato un successo. In questo periodo dell’anno, ovviamente, molti cristiani che non vanno in chiesa regolarmente vanno a messa per Natale. Le canzoni natalizie, le campane e i presepi sono ancora al centro delle feste di mezzo inverno, accanto all’onda consumistica. Anche nelle famiglie più senza Dio, nelle società occidentali la maggior parte dei bambini probabilmente conosce i dettagli della storia di Natale». Patten accusa poi i cristiani che rimangono attaccati ad un'interpretazione letterale dei Vangeli e giustifica così l'attacco da parte degli atei.
«Un vecchio con la barba lunga veglia su di noi, e molti di noi conservano un’idea piuttosto letterale delle storie su suo Figlio raccontate nel Nuovo Testamento. È questo Dio che gli atei come Dawkins e Hitchens attaccano. E, con un tale obiettivo, non è molto difficile fare colpo e buttarla sul ridicolo. Lasciamo da parte il fatto che si può colpire in modo ancora più duro l’ateismo - ricordando le atrocità dei totalitarismi atei nel ventesimo secolo - e consideriamo l’offensiva contro coloro il cui attaccamento l’interpretazione letterale dei testi religiosi implica la negazione della scienza e della ragione. Per loro il mondo è stato fatto in sei giorni, l’evoluzione è un racconto di fantasia. Quelli di noi che pensano che scienza e religione regnino su mondi diversi e ricordano come Socrate sostenesse che la scienza non dice nulla sulla morale o sul significato, trovano che la nostra causa è minata dai letteralisti e dai fondamentalisti di ogni religione. L’attacco degli atei è spesso corretto là dove consiste nel sottolineare la quantità di danni fatta al nostro mondo da parte di questo genere di fondamentalisti».  E qui parte l'elenco dei vari fondamentalisti di ogni religione, tranne quella cattolica. Wikipedia definisce il rettore di Oxford un «cattolico romano». L'articolo appare comunque un pò sincretista, anche se è interessante la chiusura: «Per un anno nuovo felice, dobbiamo ascoltare i messaggi che sono il cuore di tutte queste grandi religioni, soprattutto la regola di non dovremmo mai fare agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi. Questo è il messaggio più importante per tutti, atei compresi, che si possa ricavare dal racconto cristiano del Natale».


   
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