A Washington si è insediato il nuovo Congresso federale. Marco Respinti su La Bussola Quotidiana ha pubblicato un lungo commento: il Partito Democratico, alleato del presidente Barack Obama, non ha più la maggioranza in entrambi i rami del "parlamento" statunitense. Le elezioni "di medio termine" hanno consegnato la maggioranza della Camera al Partito Repubblicano. I due anni che separano gli Stati Uniti dall'elezione del presidente e del vicepresidente federali prossimi, il 6 novembre 2012, saranno quindi di grande battaglia legislativa tra Democratici e Repubblicani, spesso e volentieri conservatori, forti di una vasto consenso di popolo non solo ma anche rappresentato dal movimento dei "Tea Party". Nel 2008 Obama iniziò l'avventura presidenziale promettendo di cancellare una serie di provvisioni di legge varate dalla precedente Amministrazione e riguardanti l'aborto, il finanziamento con soldi pubblici della ricerca sulle cellule staminali embrionali, l'eutanasia, la questione omosessuale, il rinnovo dell'appoggio economico a quelle organizzazioni internazionali a cui George W. Bush jr. fece mancare i preziosi denari americani poiché fautrici nel mondo di politiche contrarie al diritto alla vita e alla dignità della persona umana. Il Congresso a maggioranza Democratica gli ha dato man forte e così la Casa Bianca qualche significativo passo in quella direzione, fortunatamente non tutti, lo ha compiuto. Ma da oggi sarà sempre più difficile muovere passi ulteriori, e forse gli ostacoli si riveleranno insormontabili. Uno bello grosso, porta il nome di John Bohner, nuovo presidente della Camera da poco insediato, deputato dell'Ohio e vero cattolico pro-life tutto d'un pezzo.
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