
La faccenda precipitò quando, inspiegabilmente, scoppiò in lacrime e si mise a gridare nel suo appartamento vuoto in un quartiere alla moda di Montreal alle 3 di notte, implorando Dio di "portarla via: «Un'atea militante lesbica e femminista distesa sul pavimento di casa mentre piangeva implorando aiuto da Dio», questa è la fotografia che la Bedard ha fatto di quella notte. «Ero in disperato bisogno di aiuto». Cominciò così a chiedere aiuto, serpeggiando dentro e fuori a innumerevoli cliniche mediche, nella speranza di trovare qualche tipo di soluzione per la sua ansia. Smise persino di fumare: «Fui improvvisamente costretta ad affrontare la vita, senza alcuna protezione o tampone». Un conoscente le parlò dei monaci della famosa Abbazia di Saint-Benoît a Saint-Benoît-du-Lac, in Quebec. L'idea era talmente bizzarra che la incuriosì. Vi andò, ma non senza riserve: «Andai al monastero armata di tutto il disprezzo e l'odio per la Chiesa patriarcale, accumulato durante gli anni di studio del femminismo radicale. Per le femministe radicali la Chiesa è fondamentalmente il nemico numero 1». Nel convento conobbe un monaco, con il quale conversò due volte al giorno. «Per tre giorni di fila, due ore al giorno, ho assillato, urlato, praticamente schiuma alla bocca, di fronte a questo monaco, vomitando ogni insulto, cliché, pensiero sporco che mi veniva in mente circa il cristianesimo. Ero così arrabbiata, così ferita e arrabbiata, e buttai fuori tutto contro questo monaco, il quale non disse mai una parola per tutto il tempo, ma mi guardava appena, scuotendo la testa. Poi, alla fine di quei tre giorni, accadde qualcosa che cambiò la sua vita per sempre: E' accaduto il terzo giorno. Stavamo per concludere ancora una volta la nostra "conversazione". Tra una pausa e un'altra delle mie urla, il monaco mi guardò e mi disse: "non hai assolutamente idea di quanto Dio ti ama. Ti ha fatto dal nulla, ti conosce, sei sua figlia. Quindi non provare vergogna, lascia andare tutto. Dai tutto, dai la tua vita a Lui... Egli ti ama così tanto». Queste semplici parole, accompagnate da quello sguardo amorevole, permisero improvvisamente un nuovo sguardo, un'apertura, e in Brigitte nacque lentamente una nuova concezione di sè. Cominciò così una nuova vita di fede e di avvicinamento al cristianesimo. Ha trovato lavoro come giornalista ed ora è sposata e con sei figli. Certo, la vita continua a non essere tutta "pesche e crema di latte", tuttavia ora, attraverso la fede ha acquisito un'identità stabile e forte. La bella testimonianza è apparsa sul sito del Quebec Life Coalition.





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