venerdì 16 luglio 2010

Il fisico Tesla, coinventore della radio: «sono ispirato dal cristianesimo e dalla scienza»


Sabato scorso la città di New York ha festeggiato il Nikola Tesla Day, ricorrenza dedicata ad uno dei più grandi inventori a cavallo fra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. Nikola Tesla (10 luglio 1856 - 8 gennaio 1943) fu un genio molto particolare. Fisico, ingegnere ed inventore che rivoluzionò il campo dell'elettromagnetismo formando la base del moderno sistema elettrico a corrente alternata (CA). Fu riconosciuto come uno dei più grandi ingegneri elettrici americani e anticipò la moderna ingegneria elettrica (qui una lista di suoi brevetti). Nel 1943 la Corte Suprema degli Stati Uniti gli attribuì la paternità sul suolo statunitense della radio (coinventore quindi del cattolico Marconi, il quale disse: «La scienza è incapace di dare la spiegazione della vita; solo la fede ci può fornire il senso dell'esistenza: sono contento di essere cristiano», dal Discorso al I° congresso della Radio Industria italiana a Bologna, 5 maggio 1934). E' intitolata a lui l'unità del Sistema Internazionale di misura della densità di flusso magnetico.

Citazioni. Più volte ebbe modo di parlare della sua fede cristiana e della creazione:
«Le tre possibili soluzioni del grande problema dell'aumentare l'energia umana trovano risposta in tre parole: cibo, pace e lavoro. Per molti anni ho riflettuto, mi sono perso in speculazioni e teorie, fino a quando sono arrivato a rendermi conto che queste cose mi erano già state insegnate nella mia prima infanzia. Sono infatti le tre parole chiave della religione cristiana. Se riconosciamo questo, non possiamo fare a meno di chiederci quanto sia profondamente saggia, scientifica e immensamente pratica la religione cristiana, in netto contrasto rispetto alle altre religioni. Così noi siamo ispirati sia dal cristianesimo che dalla scienza per fare del nostro meglio nel migliorare le prestazioni del genere umano» (da The Problem of Increasing Human Energy, 1900).
E ancora: «Qualcuno può dubitare oggi che tutti i milioni di individui e di tutte le innumerevoli tipi e caratteri costituiscono un'entità, una unità? Anche se liberi di pensare e agire, noi siamo tenuti insieme, come le stelle nel firmamento, da legami inscindibili. Questi legami non possono essere visti, ma possiamo sentirli. Io mi taglio un dito e provo dolore poiché esso è una parte di me. Vedo un amico ferito, e anche questo mi fa male: il mio amico e io siamo uno. Anche la morte di un nemico mi addolora. Questo non prova che ognuno di noi è solo una parte di un tutto? Per secoli questa idea è stato proclamata negli insegnamenti saggi della religione come una verità profondamente fondata. Il buddista lo esprime in un modo, il cristiano in un altro, ma entrambi dicono la stessa cosa: siamo tutti uno. Anche la scienza, oltre i metafisici, riconosce questa connessione di individui separati (da The Problem of Increasing Human Energy, 1900)».
Rispetto alla corrente elettrica disse: «così stupefacenti sono i risultati a questo proposito, che sembrerebbe come se il Creatore, Egli stesso, avesse progettato elettricamente questo pianeta solo per lo scopo di consentire di raggiungere meraviglie che, prima della mia scoperta, non avrebbe potuto essere concepite dalla più selvaggia immaginazione» (da A means for furthering Peace, 1905).

Tesla fu anche un personaggio un pò bizzarrò, trascurò sempre l'aspetto finanziario morendo in povertà, era vegetariano ed ossessionato dai piccioni e dal numero 3. L'astrofisico Teodorani su Libero parla del presunto sostegno dello scienziato all'eugenetica: «Non l’eugenetica di Hitler. È spesso frainteso da chi vuole utilizzare la sua figura per i propri scopi. Tesla riteneva importantissimo curare il potenziale umano. Nella seconda guerra mondiale cercò di vendere le proprie invenzioni al governo americano perciò, in un certo senso, si può dire che appoggiasse gli Alleati». Le esequie del grande scienziato ebbero luogo il 12 gennaio 1943, nella Cattedrale di Saint John the Divine di Manhattan, a New York.


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