E' morto qualche giorno fa Walter Hawkins, il cantante gospel della famosa canzone "Oh happy day", diventata il primo e il più famoso inno universale per la pace e la fratellanza. Libero riporta che Hawkins, vincitore di un "Grammy-Award", era un religioso protestante e nel 1969 incise il celebre brano sperando di vendere almeno un centinaio di copie del disco. Ma il successo fu strepitoso, contro ogni aspettativa: la canzone si trasformò in un inno internazionale, apprezzato e cantato da tutti, con ben 7milioni di copie vendute. "Oh happy day" è stata anche la primissima canzone gospel che è riuscita a sfondare anche nel mondo della musica pop. Centinaia gli artisti rimasti folgorati dal testo del brano, da Aretha Franklin a Gloria Gaynor a Joan Baez, che hanno deciso di interpretarlo. La canzone dice: «che giorno felice quando Gesù lavò, lavò via i miei peccati, che giorno felice. Lui mi insegnò come purificarmi, lottare e pregare. E mi insegnò come vivere festeggiando, si, fece questo. Oh si, tutti i giorni...». Nonostante sia un classico del Natale e venga cantato da tutti nella notte di Capodanno (ma proprio tutti: credenti o meno, razionalisti o irrazionalisti, da Carcano ad Odifreddi, passando per Dennet, ciccio Dawkins e nonna Hack), il brano originariamente parla della Pasqua. Oltre a numerosissimi premi elencati su Wikipedia, la canzone è stata giudicata la 63° canzone più bella del secolo scorso.
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