Per risalire al Gesù storico ci sono 3 strade: fonti cristiane, fonti non cristiane, reperti archeologici diretti ed indiretti.
Questa è una fonte storica non cristiana indiretta.
Caio Svetonio Tranquillo (70 - 126 d.c.) è stato un biografo latino nato pochi anni dopo la morte di Cristo. E' stato segretario personale dell'imperatore Traiano, ed in tale qualità aveva accesso ai documenti più importanti degli archivi imperiali e documenti di prima mano (decreti, senatus consulta, verbali del Senato), tutti utili fonti per il suo lavoro. Inoltre si servì delle perdute opere di Gaio Asinio Pollione e Cremuzio Cordo e le Res Gestae Divi Augusto.
Scrisse le biografie degli imperatori in otto volumi, pubblicate dopo il 121 d.c. L'opera intera viene chiamata: De Vita Caesarum.
Il primo riferimento a Cristo che abbiamo nelle opere di Svetonio è la seguente, tratta dalla Vita di Claudio (23,4). A proposito dell’editto di Claudio sui Giudei di Roma, Svetonio afferma:
"Iudaeos impulsore Chresto assidue tumultuantes Roma expulit", che tradotto significa: Espulse da Roma i Giudei che per istigazione di Cresto erano continua causa di disordine".
(Svetonio, Vita di Claudio 23,4)
L’autore scrive intorno al 110 d.C. e la maggior parte degli storici ritiene che l'appellativo "Cresto" di Svetonio sia il termine greco "christòs", traduzione etimologica del termine ebraico "messia, unto".
Questa è la tesi ritenuta più probabile, tant'è che addirittura l’edizione dell'enciclopedia Garzanti dell’opera di Svetonio conferma, in nota a piè pagina:
"Quel Cresto non può che essere Cristo, perché gli scrittori non cristiani del Primo e del Secondo secolo scrivevano regolarmente Cresto e Crestiani"
(Garzanti, pag. 242, nota 26).
Infatti, Tacito afferma che anche in seguito i cristiani saranno chiamati crestiani. Questo è sostenuto anche da Tertulliano in Apologeticum (197), il quale conferma che tale era la pronucia romana e dall'autore cristiano, Giustino Martire (100-162 d.c), che, nella sua prima Apologia, chiama quelli della sua stessa religione Chrestiani.
Sinteticamente si ritiene che Svetonio scrisse "Chrestus" in luogo di "Christus", non conoscendo ancora la differenza tra giudei e cristiani, e per la somiglianza tra Chrestòs, che era un nome greco molto comune, e Christòs che voleva dire l' "unto", il "Messia".
Le altre teorie parlano di un errore di trascrizione, ma sembra difficile che uno storico del livello di Svetonio possa commettere un errore così banale. Questa teoria infatti è presto liquidata anche dal famoso archeologo e storico del cristianesimo Giuseppe Ricciotti.
Infine qualcun altro sostiene che questo Cresto non sia il Cristo ma uno schiavo ebreo ribellatosi al potere romano, ma questa è rimasta solo un'ipotesi.
Fu la predicazione dei cristiani nelle sinagoghe romane, a destare tale scalpore e suscitò tale agitazione da attirare l’attenzione dell’imperatore Claudio.
Questo passo, comunque, testimonia la presenza di cristiani a Roma in epoca molto antica, infatti Claudio morì nel 54 d.C..
L'espulsione dei cristiani da Roma avvenne probabilmente nel nono anno dell’impero di Claudio, ovvero tra il gennaio del 49 e il gennaio del 50 d.C.
Uno di questi profughi diventerà amico di san Paolo a Corinto, un certo Aquila. Leggiamo dagli Atti degli Apostoli, 18, 2:
"Dopo di ciò, partito da Atene [Paolo] andò a Corinto. E trovato un giudeo di nome Aquila, pontico di nascita, da poco giunto dall’Italia, e la moglie sua Priscilla, per il fatto che Claudio aveva ordinato che tutti i Giudei partissero da Roma, andò da loro".
Paolo, secondo gli studiosi e secondo lo storico Paolo Orosio (375 - 420 d.C.), arrivò a Corinto nel dicembre del 49. Per cui le date sembrano coincidere alla perfezione.
Svetonio parlerà ancora dei cristiani nella "Vita di Nerone" scrivendo:
L’imperatore "Sottopose a supplizi i Cristiani, una razza di uomini di una superstizione nuova e malefica".
(Svetonio, La vita di Nerone, 16,2)
Luigi Cascioli è uno dei pochi studiosi che ritengono che Cresto non sia riferito a Gesù Cristo. Come al solito, e anche Wikipedia ci casca, Cascioli non è attendibile, poichè è un agronomo, studioso autodidatta del cristianesimo e assolutamente non considerato dai reali studiosi di esegesi biblica e dagli storici professionisti.