
Novelli non è certo uno scientista, un odifreddiano antimetafisico, un positivista ottocentesco e, anzi, l’università che dirige è spesso sede di importanti convegni sul rapporto tra fede, scienza e filosofia. Per questo, probabilmente, nemmeno lui avrà dato troppo peso a quanto scritto. Com’è possibile, infatti, credere davvero che tutti gli interrogativi esistenziali che l’uomo matura di fronte alla sua incompletezza, alla sua sete di un significato ultimo, possano arrivare dalla scienza?
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