domenica 16 settembre 2012

L’enigma della Sfinge e il continuum dell’esistenza umana


 
di Stefano Bruni*
*pediatra

«Qual é quell’animale che al mattino ha quattro zampe, a mezzogiorno ne ha solo due e la sera tre?» É imponente; incute molto più che semplicemente timore. Con il suo corpo di leone alato e la sua testa di donna, la Sfinge sorveglia dal Citerone l’accesso a Tebe. Quando si precipita verso di loro per bloccarne il passaggio, alla sua vista tremano per la paura le gambe dei viandanti. Ad ogni persona che intende entrare nella città la Sfinge propone il suo quesito: “Qual é quell’animale…”. Bisogna risolvere l’enigma. Non é un gioco, un ragionamento che si possa rimandare. É questione di vita o di morte. Chi non sa non passa, non entra nella città. Anzi, peggio: chi non sa viene divorato, finisce agli inferi. E sono tanti quelli che finiscono tra le fauci di quella chimera che non é nè uomo né animale eppure é uomo e animale insieme.

http://www.uccronline.it/2012/09/12/lenigma-della-sfinge-e-il-continuum-dellesistenza-umana/