giovedì 4 novembre 2010

Elezioni USA: grande successo dei “pro-life”.


Così come era previsto, i Repubblicani escono vincitori dalle elezioni americane di Medio Termine. ll controllo della Camera è passata ai Repubblicani pro-life. L'ala destra si è comunque generalmente e notevolmente rinforzata, anche con due senatori del Tea Party eletti in Kentucky e Florida. Il presidente Obama ha già chiamato il cattolico pro-life John Boehner, il leader della nuova maggioranza repubblicana alla Camera, per complimentarsi con lui e per «discutere di come lavorare insieme per concentrarsi sulle principali priorità degli americani». Obama ha chiamato anche Mitch McConnell, capogruppo repubblicano al Senato. Boehner, è un paladino assolutamente affidabile del pro-life (a questo link è possibile visionare quel che ha fatto finora per difendere i bambini non ancora nati). Nel Wisconsin, il candidato pro-life Ron Johnson ha sconfitto il senatore democratico Russ Feingold, promotore dell'aborto per decenni. Allo stesso modo è andata in Pennsylvania, dove Pat Toomey ha sconfitto l'abortista Joe Sestak. La musica non cambia in Arkansas, Indiana, North Dakota, Florida, Missouri, New Hampshire, Kentucky, Ohio, Louisiana, Nevada, Kansas, New Mexico, Texas e Arizona (già Repubblicana) e Georgia (da LifeNews1 e LifeNews2). La vittoria nel Iowa è fra le più gustose, infatti il candidato sconfitto, Chet Culver, è un leader della Planned Parenthood (importante lobby abortista). Candidati pro-life sono stati eletti, anche grazie a molti Democratici pro-life, anche in Oklahoma e South Carolina. Marjorie Dannenfelser, il capo della lista Susan B. Anthony, ha dichiarato che ora il potenziale per promuovere un grande cambiamento a favore della vita nel prossimo Congresso. Ha poi aggiunto che «abbiamo approvato un numero record di donne pro-vita ai massimi livelli di governo tra cui il Senato degli Stati Uniti. I sostenitori dell'aborto hanno ora paura e sono preoccupati perché il popolo americano ha mandato all'aria i loro piani per promuovere più aborti a spese dei contribuenti» (da LifeNews).






   
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