Recentemente il filosofo ateo Bernard-Henri Lévy ha dichiarato che «il cattolicesimo è la religione in assoluto più perseguitata» (vedi ABC.com). E' nato anche per questo l’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione dei cristiani in Europa, meglio, nella laicissima e democraticissima Europa. A darne l’annuncio è stato il card. Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest e Presidente del Ccee, aprendo a Zagabria, l’assemblea plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE). Il cardinale ha spiegato che la decisione di istituire questo Osservatorio nasce con l’obiettivo di «promuovere una maggiore presa di coscienza delle forme d’intolleranza e di discriminazione che alcuni cristiani in Europa subiscono. Questo osservatorio vuole essere un aiuto per creare una società più rispettosa della libertà religiosa, più capace anche di capire e di accettare sia le proprie radici sia la realtà plurale attraverso una sana laicità. In definitiva, si tratta, da una parte, di un aiuto all’evangelizzazione moderna, e dall’altra, di un aiuto allo sviluppo per un’autentica democrazia basata sull’uguaglianza nel nostro continente. La vera libertà religiosa - come dice Giovanni Paolo II - è un diritto centrale, è un indicatore per la condivisione di tutti gli altri diritti. Dove sono possibili campagne di odio collettivo contro una comunità religiosa o un gruppo etnico, domani saranno possibili anche contro altri gruppi». L'agenzia Fides ha riportato che il 75% delle morti collegate a crimini a sfondo religioso riguarda i cristiani. E' nato anche un sito internet che trovate qui. La notizia è apparsa su Toscana oggi online.
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