martedì 8 marzo 2016

«Sono una teologa femminista svedese e dico "no" al sacerdozio femminile» | UCCR

madeleine fredellCome si può essere cattolica, femminista, svedese, e per giunta religiosa domenicana? A questa domanda ha cercato di rispondere Madeleine Fredell, domenicana e femminista svedese.
Non è la solita propaganda tardo-femminista diffusa dai media l’8 marzo, festa delle donne, sull’emancipazione da tutto e da tutti, religione compresa, invito alla ribellione, all’indipendenza delle donne cattoliche verso il Magistero della Chiesa, inno all’aborto libero, al contraccettivo selvaggio e al diritto del sacerdozio femminile. Niente di tutto ciò, Madeleine ha raccontato con delicatezza la sua storia, la sua conversione, la sua volontà dell’essere e del rimanere cattolica, la conciliazione interna tra le ribelli e adolescenziali -secondo noi- spinte femministe e il rispetto e l’obbedienza verso la Chiesa. «Spesso devo difendere la mia fede, devo giustificare il mio essere cattolica», ha scritto. «Alcuni mi dicono di passare alla Chiesa luterana, dove posso diventare sacerdote». Eppure, la sua risposta è quella di sentirsi «perfettamente a mio agio come cattolica».
Non per forza l’essere cattoliche e femministe è una contraddizione, spiega la religiosa svedese. Venne educata nella Chiesa protestante luterana, un rituale sociale, come lo definisce, seppur si trovava spesso a frequentare di nascosto...

http://www.uccronline.it/2016/03/08/sono-una-teologa-femminista-svedese-e-mi-sento-realizzata-nella-chiesa-cattolica/